Mondiali 2010, Semifinali: Uruguay-Olanda 2-3. Piegata la Celeste, Tulipani in finale dopo 32 anni

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6 LUGLIO 2010 BY RICIO78 LEAVE A COMMENT

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6 su 6. Ancora un successo per questa imbattuta e micidiale Olanda, la quale supera con un vibrante 3 a 2 un ottimo Uruguay e conquista, dopo ben 32 anni,  la Finale del Campionato del Mondo, in programma a Johannesburg domenica prossima. Domani sera, sapremo chi sfiderà i Tulipani, tra Germania e Spagna, in un’avvincente finale tutta europea.
Ancora decisiva la premiata ditta Robben–Sneijder, in una gara non scontata e che vede uscire dai giochi un Uruguay compatto e che ha giocato bene a pallone. Fondamentale, nello specifico, il quinto sigillo al Mondiale sudafricano, del fuoriclasse nerazzurro (sempre più vicino al Pallone d’Oro), che ha consentito alla nazionale di Van Marwijk di tornare sopra, dopo il momentaneo pari di Forlan, nel momento migliore della Celeste. Poi Robben ha chiuso i giochi, siglando di testa il 3 a 1, mentre Maxi Pereira ha solamente reso vibranti gli ultimi concitati battiti di una semifinale bellissima, emozionante e che ha visto trionfare l’Olanda.
Passando alla cronaca del match, subito novità nelle due squadre, dal punto di vista tattico. Uruguay con il 4-4-2 e non il classico 4-3-3, capitan Lugano infatti non ce la fa e si accomoda in panchina, al suo posto Victorino, centrale insieme a Godin, con l’esordio (non positivo) di Caceres sulla sinistra e l’utilizzo di Maxi Pereira sulla destra. A centrocampo, Arevalo è lo schermo davanti alla difesa, con Gargano più avanzato, mentre Alvaro Pereira e Perez si posizionano sugli esterni. In attacco Forlan–Cavani (squalificato Suarez), il “Loco” Abreu resta in panchina nonostante le voci della vigilia su di un suo utilizzo fin dall’inizio.
Olanda invece con l’usuale 4-2-3-1. C’è l’importante recupero di Mathijsen in difesa, mentre sono assenti De Jong e Van der Wiel per squalifica (al loro posto Boulahrouz e De Zeeuw). Van Persie è, come sempre, l’unica punta, con Robben, Sneijder e Kuyt ad inventare alle sue spalle.
La prima emozione la regala la favorita della vigilia, l’Olanda. Muslera respinge male il cross teso di Robben, palla sui piedi di Kuyt che stoppa e conclude, ma fallisce mandando alto da buona posizione.
Insiste l’Olanda. L’Uruguay prova qualche ripartenza, cercando la velocità del duo d’attacco formato da Forlan e dal rosanero Cavani, ma i Tulipani leggono bene le iniziative dell’undici di Tabarez e, al 18′ trovano il vantaggio.
Grandissimo goal, senza dubbio il più bello del Mondiale. Un vero e proprio capolavoro, firmato dal capitano dell’Olanda, van Bronckhorst. Giunto sulla trequarti sinistra, il terzino classe 1975 del Feyenord lascia partire un missile mancino, con la palla che sbatte all’incrocio dei pali, internamente, e finisce in fondo al sacco (sesto gol nella 105esima presenza con l’Olanda). Nulla da fare per il portiere uruguagio, il biancoceleste Muslera, che può solamente raccogliere la sfera dalla rete.
L’Uruguay sente il colpo e fatica a reagire. Lo juventino Caceres soffre terribilmente le accelerazioni del “bavarese” Robben, e in più di un’occasione si mostra impreciso e confusionario in fase di chiusura e di rilancio. Cavani si muove bene e si trova a suo agio con Forlan, ma sono pochi i pericoli per la porta orange.
Al 29′, sugli sviluppi di un corner a favore dell’Uruguay, palla respinta da Mathijsen, Caceres tenta la rovesciata ma colpisce con una scarpinata in faccia De Zeeuw che crolla a terra (per qualche secondo perde anche i sensi). Qualche minuto di apprensione, ma poi il centrocampista orange si rialza e prosegue la partita, gara che per lui finirà all’intervallo, poichè nella ripresa ci sarà Van der Vaart in campo al suo posto.
Al 40′, però, l’Uruguay trova l’uno a uno. Ci vuole Diego Forlan, ma soprattutto il goffo intervento di Stekelemburg, per consentire alla Celeste di gioire. Il biondo attaccante di Tabarez, al limite, finta col destro, mette la palla sul sinistro ed esplode un tiro secco, ma centrale, sul quale “va in bianco” il gigante olandese. Palla smanacciata malamente, e che finisce dentro. 1 a 1 e squadre all’intervallo.
Il pareggio regala un finale in crescendo da parte della Celeste che, anche nella ripresa, parte bene. Al 5′, pasticcio difensivo dell’Olanda con Boulahrouz che tocca dietro Cavani s’inserisce ma viene anticipato di un soffio da Stekelenburg, poi Van Bronckhorst spedisce la sfera in calcio d’angolo.
I sudamericani insistono, mostrando una grande forma fisica (Gargano su tutti), un gioco ordinato e preciso, mentre l’Olanda sembra smarrita, e a corto di fiato. Niente pressing, i Tulipani aspettano che sia l’Uruguay a perdere la palla, per poter rilanciare l’azione.
Ma, nel momento migliore dell’Uruguay, con i ragazzi di Tabarez ancora pericolosi, su calcio piazzato di Forlan (si distende bene Stekelemburg), arriva il due a uno di una Olanda terribilmente pratica e anche fortunata. Al 14′, dal limite, Sneijder calcia in area e il pallone si infila alla sinistra di Muslera (ma ci sono dubbi sulla posizione di Van Persie che si trovava sulla traiettoria del pallone e ostruiva la visuale a Muslera), dopo aver scheggiato il palo.
E’ il goal che regala il nuovo sorpasso all’Olanda, ma soprattutto spezza il fiato ai sudamericani, i quali subiscono, tre giri d’orologio più tardi, il tris orange, firmato dall’altra stella luminosa, quella del fuoriclasse del Bayern, Robben. Gran palla, col contagiri, di Kuyt, dalla destra, e colpo di testa improvviso e mortale di Robben che lascia di stucco Muslera. 3 a 1 e Finale ad un passo!.
Ma a cercare di rompere le uova nel paniere, e a impedire che il sogno olandese si realizzi, ci prova Maxi Pereira che, a tempo scaduto, rende il recupero vibrante. Infatti, il terzino trova il pertugio, col mancino dal limite, beffando ancora una volta uno Stekelemburg in giornata negativa. Ma l’Olanda ha due fenomeni, due pazzeschi giocatori che, anche questa sera, hanno risolto la questione inventando le reti del successo. E’ finale per l’Olanda, domani sapremo l’avversario (Spagna o Germania), ma intanto possiamo fare un applauso grandissimo all’Uruguay di Tabarez, fuori con onore e dopo una gara disputata alla grande. Senza paura.

URUGUAY-OLANDA 2-3
URUGUAY (4-4-2) – Muslera; M.Pereira, Victorino, Godin, M.Caceres; D.Perez, Gargano, Arevalo, A.Perreira (33’st Abreu); Forlan (39’st Fernandez), Cavani. A disp.: Castillo, Silva, Scotti, Gonzalez, Lugano, Eguren, Alvaro Fernandez, Lodeiro. Ct: Oscar Tabarez.
OLANDA (4-2-3-1) – Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Zeeuw (1’st Van der Vaart); Robben (44’st Elia), Sneijder, Kuyt; Van Persie. A disp.: Vorm, Braafheid, Ooijer, Schaars, Afellay, Huntelaar, Babel. Ct: Bert Van Marwijk.
ARBITRO: Irmatov (Uzbekistan).
MARCATORI: 18’pt Van Bronckhorst (O), 41’pt Forlan (U), 25’st Sneijder, 28’st Robben (O), 46’st Maxi Pereira (U).