Serie A, Milan: Ibra fa 101 in campionato con la doppietta col Chievo

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Mago Ibra e la carica dei 101. Da Brescia a Chievo una cucciolata di goals

29 NOVEMBRE 2011 BY RICIO78 1 COMMENT

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La carica dei 101. Come il film dove ammiravamo la cucciolata di Pongo e Peggy. In queste ore, invece, ammiriamo stupiti la cucciolata di gol di Ibrahimovic, giunto, con la doppietta ammazza Chievo, a quota 101 in Serie A.
Bravissimo Zlatan, ora che i gol arrivano e si raggiungono i record il mal di pancia di inizio stagione sembra essere scomparso. 101 i goals in Italia, un bottino spartito tra Juve, Inter e adesso Milan. Ha segnato nelle tre squadre più blasonate d’italia portando al calcio italiano tutto il suo sfrontato blasone, tutta la sua blasonata sfrontatezza.
Dal primo sigillo con il Brescia, all’ultimo timbro con il Chievo: in mezzo una giostra di colpi per tutti i gusti e per tutte le squadre che sono finite sotto le sue grinfie: gol di potenza, pallonetti veloci, colpi di testa precisi, poi giocate nello stretto che finiscono dentro o serpentine di potenza che ha portato in porta come si porta un sogno nell’alveo della realtà.
La realtà non è stata subito rose e fiori per l’attaccante di Malmoe che prima di conoscere l’aureo universo pallonaro, è cresciuto nei vicoli di Malmoe, dove certo non si beveva il the alle cinque del pomeriggio… David Lagercrantz, autore del suo libro, racconta che Se si può togliere il ragazzo dal ghetto, non si può togliere il ghetto dal ragazzo.
Forse, se non avesse avuto un ghetto esteriore ed interiore da bohemien che vuole e deve spaccare il mondo delle certezze precostituite in nome del suo genio, probabilmente non avrebbe fatto questi 101 gol, frutto di tecnica luminosa ma anche di furbizia audace e spregiudicata.
Nei 101 goals dello svedesone si legge tanta classe ma si trova anche il grido di chi ha dentro molta vita di fretta senza fissa dimora,un po’ bosniaco, un po’ musulmano, un po’ svedese ma tanto grande giocatore, con città nuove e maglie diverse come abbecedario del suo stile, perchè Ibra non ha un posto fisso ma sa bene dove mettere la palla:in porta e per centouno volte!
Complimenti Ibra. Stadio Goal ti omaggia, provando a scegliere (è una scelta difficilissima) i primi cinque “piccoli” tra la tua infinita cucciolata di goals. (Luca Savarese)

Quinto: Milan-Fiorentina (2010-2011), s’inventa una rovesciata di destro, nel breve, tra vari difensori

Quarto: Roma-Juve (2004-2005) Parte in contropiede da solo, corre e batte Doni con un destro che il portiere brasiliano non ha ancora capito

Terzo: Torino-Inter (2007-2008) Fa una cosa da calcetto o da videogame, mette la palla sul secondo palo bella, densa, forte e precisa. Ibracadabra

Secondo: Bologna-Inter(2008-2009). Da un angolo,siccome è un po’ marcato, allora sceglie il tacco volante per trovare la rete. San Siro s’inchina e i bambini stupiti, prendono appunti

Primo: Lecce-Milan (2010-2011) Tiene vivo un pallone che sembrava lunghissimo e lo catapulta in rete da marziano e, da lontano.